sabato 5 maggio 2012

Guerrilla wine

Oggi ho imparato a piantare una vite.
E pensare che ho sempre pensato che si piantassero i chiodi e che le viti andassero avvitate.

Occhei, fatta la battutaccia (giusto per evitare che qualcun altro la sparasse prima di me), passo a raccontarvi questa preziosa avventura.

Ho aderito all'appello di Luca, uno degli operatori che lavora alla comunita' dell'Arca, qui a Quarto Inferiore.
L'Arca e' una comunita' residenziale per persone con disabilita' psichica.
I ragazzi avevano ricevuto in dono alcune piante di vite e cosi', mi sono cimentato - una volta tanto - in una vera opera di agricoltura.

Ho dei limiti, lo ammetto: uno di questi e' non sapere quale sia il dritto e quale il rovescio di una pianta di vite. E l'altro, e' infischiarmene abbastanza se il filare non sta venendo proprio dritto come una spada, ma fa qualche sinuosa curva che gli da' un pizzico di originalita'.

E' stata un'esperienza emozionante.
Non tanto per il gesto in se' (in fin dei conti, ho scavato dei buchi nel terreno nemmeno troppo allineati) ma per l'aria festosa che ho respirato.
Ai ragazzi (alcuni dei quali non sono poi cosi' ragazzi, a dire il vero) credo faccia un bene ed un piacere enormi che ci sia tanta gente a fargli compagnia.

Dopo qualche buco, e' arrivato il momento della merenda.
E' stata una scoperta: da quando sono cresciuto, ho perso il significato di questo momento. Di solito, mi limito a smangiucchiare qualcosa al volo.
Stare insieme, invece, e' davvero "fare merenda".

Alla fine, mentre nel forno bruciava la legna che avrebbe cotto la pizza, sono dovuto andare via di corsa.
Eh gia': un altro dei miei limiti e' che quando mi scappa la pipi', proprio non riesco a chiedere dove sia il bagno.

Mi dispiace non aver salutato alcuni dei presenti ma, come si dice: quando scappa.... io scappo!

Un'ultima riflessione semi-seria.

Io non sono un uomo di chiesa. Anzi, chi mi conosce sa che sono un ateo perso con nessun sospetto di sbagliarmi.
Secondo la Bibbia, Noe' - dopo il diluvio - scendendo dall'Arca ha stretto un patto con la terra piantando una vite, un patto destinato a durare, visto che si tratta di una pianta che, prima di divenire fruttifera, ha bisogno di molti anni.
Insomma, piantare una vite in un posto che si chiama Arca.... ha un che di mistico.

PS: lo so, non e' stata una vera e propria azione di guerrilla gardening. Ma se non avessi iniziato il giardinaggio d'assalto, a chi sarebbe mai venuto in mente di prendere in mano degli attrezzi da orto?


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