sabato 1 settembre 2012

Il guerrilla gardening e' contagioso


Quando ho iniziato a giardineggiare senza autorizzazione a Quarto, mio suocero mi disse che stavo perdendo tempo.
Vandali, incuria, ladri....
Le premesse, per fallire, c'erano tutte.
"E poi" ha aggiunto "se qualcuno vuole dei fiori davanti casa sua, che se li metta da solo. Perche' devi far fatica tu?"

Il piu' classico dei blablabla.

Poi sono iniziati gli scavi, le semine e i trapianti.
Fino a quando (e ho gia' avuto modo di raccontarlo), mio suocero ha innaffiato le piante durante la mia assenza estiva.
Fino a quando, ha partecipato alle spedizioni che partivano dal Centro Civico.

Oggi, e' stato fatto un altro piccolo passo.

Stavo sistemando le piante per i prossimi attacchi, quando lui si e' avvicinato in silenzio con l'aria di chi ha voglia di dir qualcosa.

"Hai mai visto" ha detto "i due vasi davanti la casa del prete?"

"No", ho risposto.

"Sono vuoti"

"Ah si'? Hai fatto bene a dirmelo. Oggi ci passo davanti e vedo se posso metterci mano".

"E' un po' che mi chiedono se vado a dare una mano a falciare l'erba davanti la parrocchia" ha aggiunto, come se la cosa avesse attinenza.

E poi, la stoccata finale:

"Se non ti servono quelle due piante" ha detto indicando due vasetti di Fico degli Ottentotti "stavo pensando di metterle in quei vasi. Poi, c'e' anche un oleandro secco e quello che ho nel vaso, ormai non lo sopporto piu' " ha aggiunto a mo' di giustificazione.

Et voila'!
Che dire?
Il seme e' germogliato.

PS: avevo promesso di attaccare i vasi della baracchina dei gelati, ma non ho tenuto in conto le congiunzioni astrali e, soprattutto, i turni di mia moglie. Il suo pomeriggio al lavoro, significa figlio addosso fino a sera inoltrata. La missione e' soltanto rimandata.

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