lunedì 11 marzo 2013

Operazione "Le Parisienne"

E' iniziato.
L'anno giardiniero (non autorizzato) non poteva aspettare oltre.

In qualche modo, tutto torna: corsi e ricorsi della storia.
Tutto ricomincia da quel vaso di cemento che si trova davanti l'ufficio postale di Quarto dove l'anno scorso piantai gli Arum italicum, conosciuti anche col nome di gigari o pan-di-serpe.

Dalla foto, non si notera' un granche' (a parte le foglie dei gigari che sono risbucate da poco): ho trapiantato quattro piante di gerani parigini che da un paio di anni mi coccolavo sul balcone (portandoli al coperto per l'inverno).

Ad essere onesto, l'anno scorso hanno fatto tante foglie e pochi fiori. Forse, l'averli innaffiati regolarmente con acqua di rubinetto (e quindi calcarea, col risultato di alcalinizzare il pH del terreno) non li ha aiutati. Vediamo cosa succedera' con le acque naturali donateci dal cielo.

Per ora, sono solo dei rametti secchi, ma gia' si intravedono alcuni germogli.
Si notano, nel frattempo, i cespugli dei muscarii.

Rimosso il cartelluzzo (verra' presto sostituito da uno nuovo), ho notato che le radici della linaria seminata un anno fa, stanno ributtando fuori alcune foglie. Non pensavo fosse una pluriennale.

Non che mi dispiaccia, anche se ho in un barattolo milioni di semi pronti per essere sparsi al vento.

E gia' che ci siamo, uno sguardo all'aiuola dei tulipani dell'operazione "Aspetta primavera, Bandini" che si trova li' a fianco:
Decisamente, si trattava di un buon sacchetto di bulbi, visti gli attuali risultati.

Bene. Era ora che si ricominciasse a fare sul serio.

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